Prevenzione, Addestramento alla Igiene Orale, Educazione Alimentare

LA PREVENZIONE, IGIENE E SALUTE ORALE

La Prevenzione è finalizzata a ridurre la incidenza statistica delle malattie. La prevenzione delle malattie orali, di bocca e denti, viene perseguita con la comunicazione di valide norme comportamentali e manuali e con la informazione del Paziente. Tali insegnamenti devono essere necessariamente messi in pratica, ed accompagnati dalla acquisizione di una buona manualità nell'uso dello spazzolino, del filo e degli scovoli interdentali e di tutti gli altri mezzi e metodi di igiene orale. La Motivazione del Paziente con la sua Responsabilizzazione e Fidelizzazione, sono fondamentali per ottenere validi e duraturi risultati di IGIENE e di SALUTE ORALE. La nostra Igienista Dentale sarà felice di darvi una completa dimostrazione, che rientra nei metodi di “Addestramento alla Igiene Orale” comunemente usati nel nostro Studio.

LA PLACCA BATTERICA

La placca batterica è generata da tutti quei residui alimentari, qualora non vengano tempestivamente rimossi con un'accurata igiene orale. Essi si accumulano all'interno del cavo orale ed in particolare in tutte le anfrattuosità delle superfici dentali (solchi e fosse) e tra un dente e l'altro. La permanenza della placca batterica, successivamente ne comporta una attiva colonizzazione batterica, virale, etc., da parte dei microrganismi che normalmente vivono silenziosamente all'interno del cavo orale, senza creare (nella norma) necessariamente malattie. Praticamente, la placca diventa il loro nutrimento, potendo stimolare la vitalità, la crescita numerica e la virulenza di tali organismi potenzialmente patogeni, che si comportano, pertanto da saprofiti (saprofita, dal greco σαπρός (saprós) "marcio" e φυτόν (phytón) "pianta", si indicano quegli organismi che si nutrono di materia organica morta o in decomposizione). Con il passare del tempo, la placca batterica si arricchisce di ulteriori e pericolose forme batteriche, virali, protozoarie, etc. La placca batterica, che inizialmente si presenta trasparente ed incolore, gradualmente rappresenta l’impalcatura iniziale per la formazione del tartaro. Mentre non tutta la placca si trasforma in tartaro, quest'ultimo non può formarsi in assenza della placca batterica. Alcune condizioni intra-orali rendono inoltre più favorevole l'adesione della placca batterica alla superficie dei denti. Il fumo è una di queste condizioni, causando la così detta "piastrellatura da fumo", rappresentata da depositi appiccicosi di nicotina e catrame -derivati dalla combustione delle sigarette-, su cui successivamente la placca batterica aderisce facilmente, formando così il tartaro, a causa del susseguirsi di varie e progressive simili stratificazioni. Lo stesso dicasi per il the, per il caffè, per la cioccolata e per alcuni altri alimenti particolarmente zuccherini, che permettono il deposito di sostanze adesive (teina, caffeina, etc.) sulle superfici dentali, alla stessa stregua di altri prodotti esitati alla combustione delle sigarette, che favoriscono ulteriormente l'adesione della placca batterica ai denti ed ai colletti gengivali. Così questi ultimi cominciano gradualmente a scollarsi (tasche parodontali), rendendo più precario il sigillo (come una guarnizione di gomma) che la gengiva dovrebbe avere nei confronti di ogni singolo dente. Si attiva così un circolo vizioso patologico, che permette la diffusione di microrganismi e di alcuni prodotti tossici, che migrano gradualmente attraverso la gengiva, non più aderente ai denti, verso l’osso mascellare o mandibolare. Ciò rende gradualmente precaria la stabilità dentale. Inoltre la placca batterica, a causa del suo ph tendenzialmente acido, può rappresentare anche la causa dell’avvento di processi lesivi nei confronti lo smalto dentale, avviando così gradualmente il processo cariogenetico che causerà successivamente la carie dentale. Al fine di evitare tutto ciò, è necessario prevenire la formazione della placca batterica, aderendo a delle ben precise norme dietologiche e metodologiche, nonché rimuovere meccanicamente la placca con tutti i mezzi di igiene orale oggi disponibili. La nostra Igienista Dentale sarà felice di darvene una completa e specifica informazione sulla placca batterica, che rientra nei nostri metodi di “Addestramento alla Igiene Orale”, assieme ai metodi per una sua completa rimozione.

LO SPAZZOLINO

Il mezzo principale per effettuare una corretta igiene orale è lo spazzolino, provvisto di setole artificiali (nylon-tynex), in quanto meno traumatiche rispetto alle setole naturali usate in passato, sia a livello dello smalto che dei tessuti molli, cioè della gengiva. Le setole dovrebbero avere tutte la stessa altezza e le punte arrotondate, mentre la durezza delle setole deve essere scelta dell’Igienista Dentale e/o dall’Odontoiatra in base all’anatomia oro-dentale ed alle esigenze cliniche di ogni singolo Paziente. La lunghezza della testina lavorante dello spazzolino, per l’adulto dovrebbe essere di 3x1 cm., mentre per i bambini dovrebbe variare da 0,8x2 a 0,8x2,5 cm. I ciuffi di sei setole cadauno, devono essere ripartiti in 2, 3 o 4 file. Per quanto riguarda la metodica di spazzolamento, sarebbe preferibile non porre del dentifricio sulle setole dello spazzolino all'inizio di tale attività, perché la bocca in tal caso si riempie di schiuma e non è più facilmente visibile in tutti i suoi distretti. Inoltre, il dentifricio in tal modo diminuisce il contatto tra le setole e le superfici dei denti, rendendo meno efficace lo spazzolamento. Il manico dello spazzolino deve essere rigido o con una scarsa flessibilità. Lo spazzolino elettrico trova una sua specifica indicazione preventiva soprattutto in soggetti con handicaps o con disabilità fisica degli arti superiori, ma può avere una sua specifica utilità quotidiana anche in soggetti non disabili, perché garantisce un massaggio gengivale più uniforme e ridistribuito. In tal caso, è consigliabile effettuare inizialmente uno spazzolamento manuale e successivamente utilizzare lo spazzolino elettrico. Nella norma, è sconsigliabile l'utilizzo esclusivo dello spazzolino elettrico, in quanto disabitua alla corretta manualità, necessaria con lo spazzolamento manuale. L'igiene orale dovrebbe essere iniziata almeno 15-30 minuti dopo la fine di ogni pasto, al fine di consentire l’abbassamento del ph orale. In tale fase è consigliabile utilizzare soltanto lo spazzolino inumidito con acqua, con micro-movimenti di lateralità trasversale. Lo spazzolino dovrà essere orientato orizzontalmente (perpendicolarmente rispetto all’asse dentale) e angolato di 45 gradi circa, (2-3 denti per volta). Le setole vanno inserite delicatamente inserite nel solco gengivale; tale movimento permette un'iniziale sgretolamento della placca batterica intra-sulculare (contenuta nel solco gengivale). La placca disgregata va successivamente asportata con un movimento di semi-rotazione dello spazzolino, diretto dal colletto verso la zona incisale o occlusale (il versante masticatorio dei denti). La medesima manovra di rotazione assiale và effettuata sia nel versante vestibolare, cioè esterno di ogni singolo dente, che nel versante linguale o palatino, cioè interno di ogni singolo dente. Per effettuare una corretta manovra di rotazione assiale, il movimento deve avvenire con il polso e non usando il movimento dell'intero braccio. La finalità di tale manovra (rotazione assiale) è infatti quella di rimuovere la "placca batterica" o la "materia alba"(residui alimentari grossolani) dal solco gengivale e dalle superfici dentali, inserendo dolcemente le setole anch'esse angolate a 45 gradi entro la gengiva del solco, effettuando una rotazione dello spazzolino dal basso verso l'alto per l'arcata inferiore, dall'alto verso il basso per l'arcata dentale superiore. In tal modo vengono pulite due superfici dentali delle cinque da detergere; un'altra superficie da pulire con lo spazzolino, è la superficie occlusale o incisale, cioè quella di battuta del dente; in questo caso i movimenti di rotazione assiale saranno diretti dal centro del dente verso il vestibolo, cioè verso l'esterno e verso il versante linguale o palatale, cioè vero l'interno. Lo spazzolino dopo ogni singola manovra, deve essere risciacquato con acqua corrente, per rimuovere i residui con cui è stato contaminato della placca batterica. Infine, occorre spazzolare i versanti palatali e linguali di ogni singolo dente, ruotando lo spazzolino "da dietro in avanti". L’ultima manovra prevede l'uso del raschia-lingua, per evitare che la placca residuata sulla lingua venga successivamente trasferita sui denti, ancorché essi siano stati appena puliti. Restano ancora da pulire le superfici interdentali, cioè quelle poste sul versante anteriore e posteriore di ogni singolo dente. Queste ultime superfici vanno pulite con il filo interdentale. Secondo un recente protocollo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, un corretto spazzolamento dentale dovrebbe durare almeno due minuti, dopo ogni pasto principale, ripetuto tre volte al giorno. La nostra Igienista Dentale sarà felice di darvene una completa dimostrazione d’uso, che inoltre rientra nei nostri correnti metodi di “Addestramento alla Igiene Orale”.

IL FILO INTERDENTALE

Esistono vari altri mezzi che servono a completare l'igiene orale, quali il filo e gli scovoli interdentali, il dentifricio, i rivelatori di placca e gli attivatori gengivali. Il filo interdentale è costituito da numerosi filamenti di nylon e viene inserito tra un dente e l'altro per rimuovere tutti i residui alimentari che non sono stati rimossi mediante lo spazzolamento, in quanto le setole dello spazzolino possono penetrare solo relativamente nello spazio interdentale. Il movimento del filo interdentale deve essere “a sega” e non verticale, al fine di evitare che il filo possa ferire, durante il suo inserimento nello spazio interdentale, la papilla gengivale (che è la gengiva presente nello spazio interdentale), superando violentemente il punto di contatto interdentale. Il “movimento a sega” infatti, garantisce un superamento graduale del punto interdentale. E' preferibile l'utilizzo del filo non cerato, in quanto non lascia micro-residui di cera tra i denti e si apre a rete aumentando la reale superficie di lavoro. Per ogni utilizzo, per la intera bocca, la quantità di filo da prelevare è di circa 40-50 cm., di cui la maggior parte va arrotolata su di un indice della mano ed il resto sull'altro indice della mano contro-laterale. Il filo dopo aver superato il punto di contatto interdentale, và portato fino al limite tra il dente e la gengiva, facendolo aderire intimamente alla superficie dentale, spostandolo successivamente, con un movimento verticale, verso il punto di contatto interdentale. Ciò al fine di "raschiare" con questo movimento tutta la placca presente sulla superficie di uno dei due denti prospicienti il medesimo spazio interdentale. Quindi il filo va arrotolato su di un indice e srotolato dall'altro, al fine di utilizzare un campione pulito di filo. A tal punto la stessa identica operazione àa ripetuta sulla superficie interdentale del dente contiguo, così per tutti gli spazi interdentali delle due arcate dentali. La nostra Igienista Dentale sarà felice di darvene una completa dimostrazione d’uso, che inoltre rientra nei nostri metodi di “Addestramento alla Igiene Orale”.

IL DENTIFRICIO

Il dentifricio va usato soltanto nella fase finale dello spazzolamento, in quanto il suo contributo è per lo più antiflogistico e detersivo, contiene anche prodotti antiplacca (clorexidina o fluoro).
Un buon dentifricio deve avere anche un bassissimo contenuto di acidi, di polveri abrasive e di pomice, che pur possedendo una utile quanto superflua azione sbiancante sul dente, hanno anche una notevole aggressività sullo smalto dentale, potendo addirittura incentivare la carie dentale.
La nostra Igienista Dentale sarà felice di darvene una completa dimostrazione d’uso, che inoltre rientra nei nostri metodi di “Addestramento alla Igiene Orale”. Inoltre, lo "Sbiancamento Dentale" riveste in ambito professionale una tecnica specifica per la completa detersione cosmetologica dello smalto dentale, nel rispetto delle gengive e degli altri tessuti parodontali. Lo "Sbiancamento Dentale Professionale"- Tooth Whitening"-, di cui il nostro Studio è dotato, utilizza tecniche non aggressive per i denti e le gengive.

LE PASTIGLIE ED I LIQUIDI RIVELATORI DI PLACCA

Le pastiglie ed i liquidi cromatici rivelatori di placca, a base di eritrosina di Arnim, hanno il compito di evidenziare gli accumuli di placca batterica, normalmente non visibili all'occhio umano; sono commercialmente disponibili sia in pastiglie da masticare e successivamente sciogliere in bocca, che in liquido da pennellare con la lingua su tutte le superfici dentali, all'interno del cavo orale. I rivelatori di placca evidenziano anche la materia alba, una poltiglia biancastra e visibile dall'occhio umano (a differenza della placca che non è visibile ad occhio nudo), composta da residui alimentari più grossolani, che tende a formarsi nella zona dei colletti, negli spazi interdentali ovvero ove i denti sono meno allineati. Dunque i prodotti rivelatori di placca hanno fondamentalmente la finalità di colorare cromaticamente (rosso-amaranto) e rendere visibile la placca batterica, altrimenti invisibile ad occhio nudo, permettendo al Paziente di rimuoverla agevolmente, conferendo maggiori risultati alla igiene orale, rendendola più mirata alle zone con maggior accumulo di placca batterica, piuttosto che indiscriminatamente. Dopo l’uso dei rivelatori di placca e dopo avere rimosso completamente tutta la placca batterica colorata cromaticamente di rosso-amaranto, pertanto molto più facilmente identificabile, l’eventuale ripetizione dell’uso del rivelatore di placca non darebbe esito. Infatti, la eritrosina di Arnim (colorante dei rivelatori di placca), ha una sua specifica reazione cromatica esclusivamente in presenza dei mucopolisaccaridi presenti nella placca batterica, che sono comunemente assenti in bocca. La nostra Igienista Dentale sarà felice di darvene una completa dimostrazione d’uso, che inoltre rientra nei nostri metodi di “Addestramento alla Igiene Orale”.

COLLUTORI, CLOREXIDINA, OLII ESSENZIALI

Il collutorio rappresenta uno dei numerosi mezzi di igiene orale oggi disponibili nel mercato odontoiatrico. Esso è in grado di raggiungere agevolmente anche gli angoli più nascosti del cavo orale, permettendo un'azione antisettica e antiplacca laddove gli altri mezzi di Igiene Orale non riescono comunemente ad arrivare. I colluttori migliorano ulteriormente l'igiene orale dei distretti orali trattati, nonché l'alito, in quanto conferiscono alla bocca del Paziente una piacevole sensazione di freschezza. Il collutorio deve essere adoperato alla fine dell'Igiene Orale, facendo sciacqui per circa 30 secondi, con 20 ml. di prodotto, diluito con acqua, o non, a secondo le specifiche istruzioni relative ai vari prodotti presenti in commercio. Esistono collutori con diversi principi attivi (alcool, laurilsolfato, glicole etilenico, benzalconio cloruro, aneto, timo, betulla, etc.). Ottimi sono quelli agli Olii Essenziali (OE), che esplicano una notevole azione antibatterica-antiplacca.
Esistono anche collutori alla cui base vi sono sostanze naturali estratte dalle piante, da cui prendono il nome, la profumazione e il sapore (mentolo, eucaliptolo, etc.). In generale l'azione dei collutori è prevalentemente antibatterica e antinfiammatoria, e riescono a garantire un'azione efficace contro i batteri responsabili nella formazione della placca e dell’alitosi per circa dodici ore.
La Clorexidina, invece, esplica un particolare controllo della placca batterica, agendo sulla sua struttura biochimica, disgregando i "ponti di calcio", rendendo così precario il suo aggancio alla superficie dello smalto dentale. Inoltre, la clorexidina svolge un'efficace prevenzione nei confronti delle gengiviti e delle periodontiti, ed è molto adoperata come immediata protezione antisettica dopo interventi chirurgici del cavo orale, favorendo anche i processi di guarigione. La nostra Igienista Dentale sarà felice di darvene una completa dimostrazione d’uso, che inoltre rientra nei nostri metodi di “Addestramento alla Igiene Orale”.

GLI ATTIVATORI GENGIVALI

Gli attivatori o stimolatori gengivali hanno la funzione di stimolare la circolazione sanguigna gengivale a livello papillare, riducendo l'edema e la congestione della gengiva sofferente e infiammata dalla placca batterica, dalla materia alba e dal tartaro. Tale presidio terapeutico è particolarmente utile nel corso della rimozione del tartaro superficiale (detartrage), nonché in quella della rimozione del tartaro profondo (scaling), per facilitare il corretto riposizionamento gengivale.
L'attivatore gengivale presenta un manico simile a quello dello spazzolino, ma al posto delle setole ha un gommino a forma conica, che una volta inserito nello spazio interdentale, al di sopra del colle papillare, viene attivato con dei movimenti della mano atti a generare una micro-vibrazione ed una micro-rotazione, esplicando un vero e proprio "massaggio gengivale". La nostra Igienista Dentale sarà felice di darvene una completa dimostrazione d’uso, che inoltre rientra nei nostri metodi di “Addestramento alla Igiene Orale”.

LA RIMOZIONE DELLE MACCHIE DENTALI E LO SBIANCAMENTO DENTALE

Sulla superficie dei denti possono comparire delle macchie di varia colorazione che rappresentano un problema sia estetico che di salute dentale. Alcune macchie, come già detto, possono essere causate da alimenti o abitudini di vita (piastrellatura da fumo, da teina e/o caffeina, etc.), oltre che da pigmentazioni strutturali dei denti a seguito di patologie (necrosi pulpare = morte del nervo dentale, accumulo o carenza di fluoro, etc.), ovvero all'uso di alcuni farmaci (tetracicline, etc.)
Evidentemente nel primo caso è possibile ricorrere a tecniche di "Sbiancamento Superficiale", in quanto le macchie, pur se molto tenaci, si trovano sulla superficie dentale. Nel secondo caso necessita ricorrere a tecniche di "Sbiancamento Profondo", in quanto sono interessati gli strati interni dei denti (effetto spugna). In tutti e due i casi è comunque possibile risolvere il problema dopo una specifica diagnosi dell'Odontoiatra o dell’Igienista Dentale, con metodiche di "Sbiancamento Dentale Professionale"- Tooth Whitening"-. Sono tecniche, non aggressive per i denti e le gengive, di cui il nostro Studio è dotato.

ALITOSI

L'alitosi è uno stato patologico reversibile che può essere causato da diversi fattori, a causa del quale si emette un odore sgradevole dalla bocca, tramite la fonazione e la respirazione (vedi). Molto spesso l'alitosi è correlata ad una cattiva Igiene Orale e circa il 50% della popolazione ne soffre senza esserne consapevole. Pertanto, l’Alitosi può arrivare a rappresentare un problema sociale e psicologico per il Paziente. Una delle cause del suddetto stato è la presenza dei micro-organismi contenuti nella placca, che trasformano alcuni componenti chimici dei cibi, liberando alcuni prodotti volatili eliminabili tramite il cavo orale. Sono infatti i composti dello zolfo che fanno assumere all'alito l'odore sgradevole. Altre cause dell'alitosi possono derivare da problemi digestivi e da disturbi epatici e gastro-intestinali; ma questi ultimi rappresentano soltanto il 10 % dei casi di alitosi. Talvolta anche l'uso prolungato di farmaci, o lo stress, possono rappresentare concause dell'alitosi, in quanto provocano la riduzione di saliva rendendo la bocca secca e favorendo l'emissione di zolfo volatile. Per il controllo e la risoluzione dell'alitosi, è bene quindi effettuare delle valutazioni diagnostiche anche su altri organi ed apparati, ed associare ad una corretta e scrupolosa Igiene Orale, anche alcuni antisettici specifici; per esempio i collutori agli Olii Essenziali (OE). Oggi è possibile effettuare presso alcuni Studi Odontoiatrici (il nostro Studio ne è fornito) la "Diagnosi dell'Alitosi" tramite alcuni mezzi diagnostici che permettono di rilevare lo zolfo volatile nell'alito e nel respiro, anche con dosaggi inferiori a quelli percepibili comunemente dai sensi, permettendo così di prevenire in fase iniziale questo fastidiosissimo quanto imbarazzante sintomo.

ACIDITA' SALIVARE (PH) E PATOLOGIE DEL CAVO ORALE

La saliva è il più importante sistema di difesa della salute orale; essa protegge i denti fungendo da lubrificante, eliminando i residui di cibo e i batteri dalla bocca, fornendo calcio, fosfato e fluoro ai denti, formando una pellicola ed infine neutralizzando gli attacchi degli acidi con il suo ph basico.
Se la saliva è inadeguata qualitativamente o quantitativamente, tutte queste funzioni sono compromesse. Se il PH della saliva si abbassa, diventando più acido, essa non può più proteggere il cavo orale dagli attacchi degli acidi, ed anzi essa stessa diventa pericolosa sia per le gengive che per lo smalto dentale. Se la saliva diminuisce quantitativamente, essa non garantisce più una corretta mineralizzazione dei denti (calcio, fosfato e fluoro), che si indeboliscono, diventando più sensibili alla carie o alla erosione dentale, ma ciò predispone anche la gengiva e le mucose orali a varie distrofie e patologie. Le cause dell'inadeguatezza salivare possono essere anche di origine dietetica, o secondarie all'assunzione eccessiva di sostanze diuretiche che disidratano, o correlata all’uso di altri farmaci, a causa del fumo, dello stress, dell'eccessivo uso di alcool o di droghe, ed infine a causa di squilibri ormonali. Oggi è possibile effettuare un "Test della Saliva" dal Vostro Odontoiatra e dalla vostra Igienista Dentale (il nostro Studio è in condizione di effettuarlo), onde evitare o prevenire tutto ciò e prestare una particolare attenzione alla Vostra bocca al fine di non generare altre patologie a cascata (vedi). Infatti nel caso in cui vi siano delle alterazioni della secrezione salivare, sia in senso quantitativo che qualitativo, Vi verranno consigliate delle soluzioni dietetiche e/o terapeutiche per risolvere tale problema.

EDUCAZIONE ALIMENTARE

Anche la scelta del cibo, la sua tipologia, la sua qualità (ricchi in zuccheri, appiccicosi o non, di origine vegetale o animale), la sua consistenza dura o morbida, la sua dimensione (in piccoli o grandi bocconi), con un corretto o squilibrato apporto dietetico di tutti i fattori nutrienti, influenza notevolmente lo stato di salute generale dell’organismo umano, nonché la salute orale. Per evidenti motivi, alcuni cibi particolarmente ricchi in zuccheri, appiccicosi ai tessuti orali (denti, gengive, etc.), nonché quelli con una maggiore caratteristica traumatica o con una notevole capacità fermentativa intra-orale, sono quelli sicuramente più cariogeni, quindi da evitare o da ridurre drasticamente nella dieta umana, ovvero da accompagnare regolarmente ad un metodo di igiene orale irreprensibile (vedi). La cronologia di assunzione dei cibi, rappresenta un ulteriore fattore determinante nei confronti della cariogenesi ed anche delle altre malattie della bocca, che riguardano il parodonto. Infatti, i pasti e la igiene orale, devono rappresentare dei momenti quotidiani necessariamente consequenziali uno dell’altro. Per garantire una corretta igiene orale, tale principio non permette alcuna deroga. Un tale metodo igienistico garantisce una adeguata prevenzione della salute orale. Tra i principi della educazione alimentare, rientra anche un adeguato apporto idrico della dieta, che oltre a favorire una “norma fisiologica” ed una normale produzione salivare da parte di alcune specifiche ghiandole (ghiandole salivari maggiori e minori) presenti nel cavo orale, permette anche un adeguato e frequente dilavamento auto-detergente dello stesso cavo orale. La nostra Igienista Dentale sarà felice di darvene una completa ed esauriente informazione, che inoltre rientra nei nostri metodi di “Addestramento alla Igiene Orale”.

LA FLUORAZIONE

La fluorizzazione dei denti rappresenta la difesa più utile contro la carie dentale dei bambini ed anche per quella che potrà successivamente manifestarsi in età adulta. Tale fluoroprofilassi và prescritta o eseguita dal personale qualificato dello Studio, dall’Odontoiatra o dall’Igienista Dentale. È una procedura che consiste nella somministrazione di fluoro per la prevenzione delle lesioni dello smalto dentale e per mineralizzarlo ulteriormente, rinforzandolo. Fino ad alcuni anni addietro il fluoro veniva somministrato solo per via orale, attraverso pastiglie o gocce; ma questa metodica è stata superata dalla Jonofluoroprofilassi. Quando la somministrazione del fluoro viene effettuata per via orale, prima di arrivare ai denti il fluoro deve essere assimilato dal corpo e successivamente rilasciato nella saliva per agire, infine, sui denti. Oggigiorno l’applicazione del fluoro viene effettuata quasi esclusivamente per via topica (locale), con dei gel al fluoro, contenenti il principio attivo che così viene applicato direttamente sullo smalto dei denti. La nostra Igienista Dentale sarà felice di darvene una completa ed esauriente informazione, che inoltre rientra nei nostri metodi di “Addestramento alla Igiene Orale” e di quelli finalizzati alla “Prevenzione della Carie”, soprattutto nei piccoli Pazienti.

LA JONOFLUOROPROFILASSI

Il vantaggio di una corretta assunzione di fluoro durante il periodo di mineralizzazione dello smalto dentario trae giustificazione non da condizioni sperimentali ma dall'osservazione naturale: la popolazione residente in zone in cui è presente una acqua ricca di ioni fluoro, presenta una bassissima incidenza di carie, dovuta alla mineralizzazione dello smalto dentale, che lo rende particolarmente resistente all'attacco acido dei batteri della placca. La Jonofluoroprofilassi deve essere iniziata dopo i cinque-sei anni, con la somministrazione sistemica di fluoro. La fluoroprofilassi topica può essere effettuata anche tramite l'applicazione periodica di gel contenenti fluoruri veicolati da particolari macchinari che generano la migrazione di ioni fluoro in campo elettrico, favorendone il suo assorbimento. La tecnica più diffusa è quella della Ionoforesi che provoca il passaggio di ioni fluoro nei tessuti dentali, attraverso -per l’appunto-, una differenza di potenziale elettrico. La nostra Igienista Dentale sarà felice di darvene una completa ed esauriente informazione, che inoltre rientra nei nostri metodi di “Addestramento alla Igiene Orale” e di quelli finalizzati alla “Prevenzione della Carie”, soprattutto nei piccoli Pazienti.

LA SIGILLATURA DEI SOLCHI DENTALI

La sigillatura, anche definita sigillatura dei denti o sigillatura dei solchi, è una procedura utilizzata in odontoiatria che prevede il riempimento preventivo di solchi e fossette poste sulle superfici occlusali dei denti, con un materiale auto- o fotopolimerizzabile, solitamente non molto tempo dopo la loro eruzione, al fine di impedirvi la colonizzazione batterica, la presenza di placca batterica, materia alba o tartaro ed il conseguente successivo sviluppo della carie dentale. I materiali comunemente utilizzati per questa procedura sono delle resine composite e i cementi vetro-jonomerici. La nostra Igienista Dentale sarà felice di darvene una completa ed esauriente informazione, che inoltre rientra nei nostri metodi di “Addestramento alla Igiene Orale” e di quelli finalizzati alla “Prevenzione della Carie”, soprattutto nei piccoli Pazienti.

LA MOTIVAZIONE DEL PAZIENTE

Con la responsabilizzazione e fidelizzazione del Paziente si ottengono i massimi risultati.
L'igiene orale del Paziente sarà esclusivamente a suo beneficio e non a beneficio del suo Odontoiatra.
Il Paziente che garantisce buona salute ed igiene alla sua bocca, ne favorisce anche una sua corretta funzione (masticazione, fonazione, digestione, estetica, etc.). Dopo "l'Addestramento alla Igiene Orale" è il caso di effettuare regolarmente dei controlli, per verificarne costantemente sia l'aspetto motivazionale che l'attuazione delle corrette tecniche e norme di igiene orale, al fine di evitare una recidiva della formazione della placca batterica, del tartaro e delle complicanze che ad esse conseguono a cascata. La nostra Igienista Dentale sarà felice di darle una completa ed esauriente informazione, che inoltre rientra nei nostri metodi di “Addestramento alla Igiene Orale” e di organizzarle dei successivi appuntamenti per il follow-up delle Visite di Controllo.

METODI DI IGIENE E PREVENZIONE ORALE: CONCLUSIONI

  1. La placca comincia a riformarsi subito dopo essere stata rimossa.

  2. La placco-genesi (formazione della placca) avviene anche in mancanza di alimentazione, in quanto alla formazione della placca partecipano anche le cellule morte della mucosa orale, (alcuni miliardi di cellule al giorno) ed i microrganismi presenti normalmente in bocca.

  3. Ogni cibo procura formazione di placca batterica, che è sempre tendenzialmente acida e quindi aggressiva sia per i denti che per la gengiva; alcuni alimenti (the, caffè, etc.), ed alcune abitudini di vita (fumo, cibi appiccicosi, etc.) ne incentivano la formazione e l'adesione alle superfici dei denti.

  4. L'igiene orale deve essere effettuata puntualmente dopo ogni assunzione di cibo (15-30 minuti dopo), quindi è bene che i pasti siano regolarmente effettuati in orari prefissati (colazione, pranzo, cena).

  5. E' bene dopo l'igiene orale non effettuare ulteriori apporti alimentari voluttuari (caffè, cioccolato, biscotti, snack, digestivi, etc.), ma anticiparli rispetto al momento in cui sverrà effettuata l'igiene orale.

  6. All'igiene orale serale dovrà essere dedicata una attenzione maggiore, in quanto durante la notte l'autodetersione orale, masticatoria, fonatoria o deglutitoria è ridotta rispetto al giorno.

Presso lo “Studio Audino Gnatologia e Odontoiatria della Dr.ssa Silvia Audino”, vengono praticate tali prestazioni, diagnosi e terapie, che sono a disposizione di tutti i Pazienti.

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